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Il nostro nuovo Logo Ufficiale Scuderia Ferrari Club
Il nostro nuovo Logo Ufficiale Scuderia Ferrari Club
SCUDERIA FERRARI CLUB CATANZARO  

La Scuderia Ferrari è una squadra corse italiana, ora sezione sportiva della casa automobilistica Ferrari.

Fondata da Enzo Ferrari nel 1929, nel corso dei decenni si è imposta come una delle più note e titolate squadre nel panorama dell'automobilismo sportivo mondiale.

Ha principalmente legato il suo nome al Campionato del Mondo di Formula 1, in cui è presente fin dalla sua istituzione e in cui ha conquistato 15 volte il Titolo Piloti e 16 quello Costruttori.

Ha inoltre riportato numerosi successi nelle competizioni per vetture Sport Prototipo e Gran Turismo come il Campionato del Mondo Sport Prototipi, dove ha vinto 12 Titoli Costruttori, e gare di durata come la 24 Ore di Le Mans, la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring.

Tra i suoi trionfi più prestigiosi annovera vittorie nelle tre maggiori competizioni mondiali su tracciato stradale ovvero la Targa Florio, la Mille Miglia e la Carrera Panamericana.

Dal 1929 al 1937 è stata allestita dalla S.A. Scuderia Ferrari, che correva con automobili fornite esclusivamente dalla Alfa Romeo, rappresentando il reparto corse della casa automobilistica del biscione.

Nel 1939, dopo due anni di sospensione dell'attività agonistica, la squadra è rinata, questa volta indipendente, sotto il nome di Auto Avio Costruzioni e dal 1947 ha ripreso la denominazione Scuderia Ferrari. 

La divisione della Ferrari a cui è delegato l'allestimento della Scuderia Ferrari è la Gestione Sportiva; il supporto a team e clienti che competono con vetture Ferrari proprie è delegato invece al dipartimento Ferrari Corse Clienti.

In conseguenza a contratti di sponsorizzazione o di collaborazione tecnica, nella denominazione della squadra può essere accostato il nome dello sponsor di turno. Al 2013, è la scuderia motoristica sportiva più ricca tra quelle della Formula 1 e della NASCAR, piazzandosi inoltre al 21º posto nella classifica delle 50 società sportive più ricche del globo, con un valore complessivo stimato in 1,2 miliardi di dollari; i suoi contratti pubblicitari con Marlboro, Banco Santander e Shell hanno un valore di circa 250 milioni di dollari l'anno

Storia 

Il contesto

Nell'autunno del 1929 Enzo Ferrari aveva ottenuto una preliminare promessa di partecipazione, dalla Pirelli e dall'Alfa Romeo, a una eventuale squadra corse. 

L'idea di Ferrari era quella di creare una struttura esterna alle due aziende che le sollevasse dagli oneri e dai costi organizzativi, trasferendoli sui gentleman-driver desiderosi di competere, e sugli organizzatori dei vari circuiti, disposti a pagare sostanziosi ingaggi pur di avere piloti celebri che attirassero il pubblico. Le prime adesioni furono quelle dei fratelli Alfredo e Augusto Caniato, gentleman-driver ferraresi ai quali Enzo Ferrari aveva appena venduto un'Alfa Romeo 6C 1500 Corsa, disposti a sborsare una sostanziosa porzione del capitale necessario.

La fondazion

Palazzo Ghisilardi Fava, dove fu decisa la fondazione della Scuderia.

L'occasione per completare la cordata di finanziatori si presentò il 12 ottobre, nel corso delle celebrazioni per il record mondiale di velocità conquistato a Cremona da Baconin Borzacchini su Maserati Tipo V4. Per festeggiare il primato della casa felsinea, il podestà Leandro Arpinati e l'Automobile Club avevano organizzata una cena di gala, nella Casa del Fascio di Bologna, alla quale erano invitati piloti, personalità della politica e dello sport, oltre a facoltosi appassionati. 

Fu al termine di quella cena che a Enzo Ferrari e Alfredo Caniato si aggiunse Mario Tadini, facoltoso pilota bolognese. Caniato e Tadini si assunsero le spese di gestione, e la fondazione della scuderia venne decisa in quella sera.

Per i dettagli dell'accordo fu incaricato l'avvocato Enzo Levi, padre del più noto Arrigo, che riuscì a comporre gli oneri, le esigenze e gli obiettivi delle varie parti in una bozza di atto costituente, poi formalizzato il 16 novembre dal notaio Alberto Della Fontana e omologato dal tribunale di Modena il 29 novembre 1929. Veniva così fondata ufficialmente la Società Anonima Scuderia Ferrari, con sede a Modena in Via Trento e Trieste, per la durata prevista di due anni, dal 16 novembre 1929 al 16 novembre 1931, con il dichiarato scopo di "compera di automobili da corsa di marca Alfa Romeo e partecipazione colle stesse alle Corse incluse nel calendario nazionale sportivo e nel calendario della Associazione Nazionale Automobil Clubs".

La neonata squadra automobilistica si legò quindi all'Alfa Romeo, che divenne fornitrice del team modenese, soprattutto perché, così facendo, aveva la possibilità di partecipare a più gare e di aumentare la popolarità del proprio marchio, sopportando minori spese.

Il 15 gennaio 1930 si riunì per la prima volta il consiglio di amministrazione della S.A. Scuderia Ferrari nelle persone di Alfredo Coniato, Enzo Ferrari e Mario Tadini. La riunione ebbe luogo a Bologna in via Montegrappa 6 nei locali dell'Agenzia Alfa Romeo. In tale data la situazione della società era la seguente:

Presidente: Mario Tandini

Consigliere Delegato - Direttore: Enzo Ferrari

Capitale sociale: 200 000 lire

Numero azioni: 200

Azionariato: Alfredo e Augusto Caniato e Mario Tandini(130 azioni per 130 000 lire), Enzo Ferrari (50 azioni per 50 000 lire), S.A. Alfa Romeo (10 azioni per 10 000 lire), Ferruccio Testi (5 azioni per 5 000 lire), S.A. Pirelli (5 azioni per 5 000 lire).

L'esordio

La squadra esordì alla IV Mille Miglia, il 26 marzo 1930, mettendo in campo tre Alfa Romeo 6C 1750 condotte da Luigi Scarfiotti, Eugenio Siena e Mario Tadini, ma nessuno dei tre piloti raggiunse il traguardo. L'anno seguente Enzo Ferrari riuscì a creare la propria squadra corse ufficiale, che comprendeva anche piloti del calibro di Tazio Nuvolari e Luigi Fagioli, e che colse negli anni seguenti importanti risultati, tra cui vittorie alla Targa Florio e alla 24 Ore di Le Mans, esordendo quindi anche nelle competizioni internazionali. Nel 1933, però, l'Alfa Romeo si ritirò dalle competizioni e cedette le sue vetture a Ferrari.

Un'Alfa Romeo 8C 35 del 1935, marchiata sul cofano motore con il simbolo della Scuderia Ferrari.

Visti gli ottimi risultati conseguiti dalla S.A. Scuderia Ferrari, l'Alfa Romeo cominciò a pianificare il ritorno ufficiale alle competizioni. Dopo avere raggiunto un accordo con l'Alfa, il 30 dicembre 1937, la S.A. Scuderia Ferrari venne liquidata ed Enzo Ferrari venne assunto come direttore sportivo della neonata Alfa Corse. A causa però di numerosi contrasti e divergenze d'opinione con i vertici dell'azienda, l'avventura durò molto poco e già nel 1939 il Drake ruppe i rapporti con l'Alfa Romeo e fondò a Modena nuovamente una propria impresa, la Auto Avio Costruzioni, che dopo alcuni anni e scaduti i termini del contratto con la casa milanese (che gli impediva di realizzare vetture sportive), subito si dedicò alla creazione di queste ultime.

Quattro anni più tardi gli stabilimenti della Auto Avio Costruzioni vennero trasferiti a Maranello.

Nei primi due anni di attività le vetture della Scuderia Ferrari non ebbero un proprio logo e continuarono a mostrare, più o meno regolarmente, il Quadrifoglio di Sivocci, molto ben visto dai piloti per ragioni scaramantiche. Allo scadere dell'atto costitutivo originario che vide ritirarsi i finanziatori Caniato e Tadini, su consiglio di Taruffi, Enzo Ferrari decise di estendere l'attività della scuderia anche alle gare motociclistiche. La Grande depressione, infatti, aveva di molto ridotto sia il numero delle case automobilistiche, sia gli investimenti sportivi di quelle sopravvissute, lasciando in libertà molti piloti di gran fama e valore.

Per maggiormente evidenziare l'appartenenza alla Scuderia Ferrari dei mezzi in gara, si decise di dotarli del celeberrimo Cavallino Rampante, un tempo simbolo dell'asso dell'aviazione Francesco Baracca ai tempi della 91ª Squadriglia aeroplani da caccia. 

L'acquisizione del logo fu così raccontata dallo stesso Enzo Ferrari:

« Quando nel 1923 vinsi il primo circuito del Savio che si correva a Ravenna, conobbi il Conte Enrico Baracca e in seguito la Contessa Paolina, genitori dell'eroe. Fu la Contessa che un giorno mi disse: "Ferrari, perché non mette sulle sue macchine il Cavallino Rampante di mio figlio? Le porterà fortuna". Conservo ancora la fotografia dell'aviatore con la dedica dei genitori in cui mi affidano l'emblema del Cavallino. Il Cavallino era e rimarrà nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore della città di Modena. »

Lo storico logo della Scuderia Ferrari, con il Cavallino Rampante di Francesco Baracca racchiuso in uno scudo giallo canarino rimandante alla città di Modena.

Le prime vetture a scendere in gara con lo stemma del Cavallino Rampante in campo giallo furono le due Alfa Romeo 8C 2300 Mille Miglia Zagato Spider passo corto schierate dalla Scuderia alla 24 Ore di Spa del 9 luglio 1932, che si classificarono al 1º e 2º posto con gli equipaggi Brivio/Siena e Taruffi/D'Ippolito.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1950 la Auto Avio Costruzioni fu tra le prime squadre a gareggiare nel nuovo campionato mondiale di Formula 1. Siccome i clienti privati che gareggiavano con vetture Ferrari erano sempre più numerosi, nel 1952 venne deciso di utilizzare nuovamente, per le competizioni in cui l'azienda si impegnava direttamente con proprie autovetture, lo stemma e la denominazione Scuderia Ferrari già utilizzati negli anni 1930.

La Scuderia Ferrari è stata impegnata in vari tipi di competizioni automobilistiche, in particolar modo in quelle per monoposto, dove svetta il Campionato del Mondo di Formula 1, e per vetture Sport Prototipo e Gran Turismo, la cui massima espressione fino al 1992 è stata il Campionato del Mondo Sport Prototipi. Nei suoi primi anni di vita, inoltre, la Scuderia Ferrari si è impegnata anche nel motociclismo.

Phil Hill alla guida della 156 F1 al Nürburgring nel 1962

Il debutto della Scuderia Ferrari nel Campionato del Mondo di Formula 1 risale al 1950 al GP di Monaco, la seconda prova stagionale. La prima pole position e la prima vittoria arrivarono invece l'anno seguente al GP di Gran Bretagna grazie a José Froilán González.

La Scuderia Ferrari è l'unica squadra ad aver partecipato a tutte le stagioni ed è quella che detiene il maggior numero di record, tra cui 15 Titoli Piloti (il primo conquistato nel 1952 con Alberto Ascari e l'ultimo conseguito nel 2007 con Kimi Räikkönen) e 16 Costruttori (il primo nel 1961 e l'ultimo nel 2008). Inoltre è quella che ha messo a segno più successi in un singolo Gran Premio, 228.

Michael Schumacher è stato il pilota più vittorioso alla guida di una Ferrari, avendo collezionato 5 Titoli Piloti (dal 2000 al 2004) e 72 trionfi (dal 1996 al 2006) nell'arco di 180 gare (record di presenze di un pilota con la Scuderia Ferrari).

I piloti titolari della Scuderia Ferrari per la stagione 2017 sono Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen.

Sport Prototipo e Gran Turismo

Nino Vaccarella a bordo di una 512 S, nel corso della 1000 km del Nürburgring del 1970.

La Scuderia Ferrari primeggiò nel Campionato del Mondo Sport Prototipi fin dalla sua istituzione nel 1953, rivaleggiando con le più grandi case automobilistiche del mondo (celebri furono le "guerre" Cobra-Ferrari e Ferrari-Ford negli anni 1960) e continuò a gareggiare in questa serie fino al 1973. Successivamente, per volere di Enzo Ferrari, si ritirò, per concentrarsi esclusivamente sulla Formula 1.

Tra le sue vittorie, la Ferrari conseguì 12 Titoli Costruttori, un record che solo Porsche ha in seguito eguagliato (correndo però fino alla soppressione della serie nel 1992). Inoltre si è aggiudicata 9 volte la 24 Ore di Le Mans, con l'ultimo trionfo datato 1965 a opera della 250 LM gestita dal North American Racing Team. Anche in Nord America ha ottenuto innumerevoli successi in corse importanti come la 24 Ore di Daytona e la 12 Ore di Sebring.

La Ferrari è oggi impegnata nel settore delle Gran Turismo con il dipartimento Ferrari Corse Clienti, nato nel 1993 per affiancare l'operato della Scuderia Ferrari con le monoposto.

Tale struttura fornisce supporto tramite la divisione Competizioni GT ai team clienti che partecipano ai numerosi Campionati GT presenti a livello globale.

Tra questi il più importante è il Campionato del Mondo Endurance FIA, sorto nel 2012 dalla collaborazione tra la FIA e l'ACO a seguito della cancellazione nel 1992 del Campionato del Mondo Sport Prototipi. In tale serie la Ferrari ha ottenuto 4 Titoli Costruttori GT e 2 Piloti GT.

Qui di seguito sono riportati i risultati più prestigiosi messi a segno dalla Scuderia Ferrari o dalle proprie squadre clienti con vetture Sport Prototipo e Gran Turismo:

Campionato del Mondo Sport Prototipi: 12 Titoli Costruttori (1953, 1954, 1956, 1957, 1958, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1967 e 1972).

Campionato del Mondo Endurance FIA: 4 Titoli Costruttori GT (2012, 2013, 2014 e 2016) e 2 Piloti GT (2013 e 2014).

24 Ore di Le Mans: 9 vittorie assolute (1949, 1954, 1958, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964 e 1965).

24 Ore di Daytona: 5 vittorie assolute (1963, 1964, 1967, 1972 e 1998).

12 Ore di Sebring: 12 vittorie assolute (1956, 1958, 1959, 1961, 1962, 1963, 1964, 1970, 1972, 1995, 1997 e 1998).

Targa Florio: 7 vittorie assolute (1948, 1949, 1958, 1961, 1962, 1965 e 1972).

Mille Miglia: 7 vittorie assolute come Costruttore (1948, 1949, 1950, 1951, 1952, 1953 e 1957).

Carrera Panamericana: 2 vittorie assolute (1951 e 1954).

FIA GT Championship: 2 Titoli Team GT1 (2003 e 2004) e 3 Piloti GT1 (2003, 2004 e 2005), 3 Titoli Costruttori GT2 (2006, 2007 e 2009), 5 Team GT2 (2001, 2006, 2007, 2008 e 2009) e 4 Piloti GT2 (2001, 2006, 2007 e 2008).

ALMS: 1 Titolo Costruttori GT2 (2007), 2 Team GT2 (2006 e 2007) e 1 Piloti GT2 (2007).

Petit Le Mans: 1 vittoria assoluta (1998) e 6 nelle classi GT (2008, 2009, 2011 nei raggruppamenti GT e GTE AM, 2012 e 2016).

Ferrari Challenge Modifica

Una Ferrari 458 Italia e due F430 impegnate in una prova del Ferrari Challenge 2011 in Canada

Il Ferrari Challenge è una competizione sportiva monomarca creata nel 1992 per i possessori della Ferrari 348 che volevano essere coinvolti nelle competizioni. Comprende tre campionati ufficiali: negli Stati Uniti, in Italia e in Europa. I concorrenti di ciascuna serie si riuniscono in un evento annuale, le Finali Mondiali. Dal 2007, il Ferrari Challenge utilizza esclusivamente la Ferrari F430. Tuttavia, è possibile utilizzare anche la nuova versione Challenge della 458 Italia.

Dal 2017 la 458 Italia, verrà sostituita dalla nuova 488.

Attualmente ci sono tre serie distinte, ma nel 2001, il numero di campionati era di cinque, con tre serie in Europa, una negli Stati Uniti, e una in Giappone. Dal 2001, il Ferrari Challenge è gestito dalla Ferrari, con la creazione del Reparto Corse Clienti.

Il Ferrari Challenge ha anche ispirato altre serie nazionali a livello di club campionati che non sono direttamente affiliati con la Ferrari stessa. Il Ferrari Scandinavia Challenge è un campionato non ufficiale con eventi in Finlandia, Svezia e Danimarca. È stato creato nel 2001 e non è esclusiva per le vetture più recenti Challenge. Nel Regno Unito vi è una serie simile non ufficiale che comprende tre campionati per auto vecchie, che è organizzata dal Club Ferrari Owners.

La Scuderia Ferrari è stata impegnata anche in competizioni motociclistiche dal 1932 al 1934 con moto di marca Rudge e Norton, conquistando 3 titoli nazionali e 44 vittorie.

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Museo Francesco Baracca
Museo Francesco Baracca
Il Cavallino rampante

IL CAVALLINO RAMPANTE

Francesco Baracca Francesco Baracca nasce il 9 maggio 1888 da Paolina Biancoli e da Enrico.

Da giovane segue dapprima la scuola dei Padri Salesiani di Lugo, poi gli studi presso gli Scolopi della Badia Fiesolana, per terminarli al Liceo “Dante” di Firenze. Dopo la maturità si iscrive alla Scuola Militare di Modena, dove rimane per un paio di anni.

Nel 1909 frequenta la Scuola di Cavalleria a Pinerolo, dove viene promosso al grado di sottotenente nel luglio 1910 e assegnato al 1° Squadrone del Reggimento “Piemonte Reale” di stanza a Roma.

Nel 1912 segue i corsi di pilotaggio civile a Reims, dove consegue il brevetto di pilota, attività verso cui avverte una naturale propensione ed un grande entusiasmo, testimoniati dalla lettera al padre del 5 maggio 1912 nella quale afferma: “ ora mi accorgo di avere avuto un’idea meravigliosa, perché l’aviazione ha progredito immensamente ed avrà un avvenire strepitoso ”

Il Cavallino Rampante

La storia

A Pinerolo , dal 1909 al 1910, Francesco Baracca frequenta la scuola di cavalleria presso il 2° Reggimento “Piemonte Reale” fondato nel 1692 dal Duca di Savoia col motto “Venustus et Audax”.

Si tratta di uno dei più prestigiosi reparti dell’esercito italiano e come stemma araldico porta il cavallino rampante argenteo su campo rosso, guardante a sinistra e con la coda abbassata.

Francesco Baracca sceglie di adottare, apportando delle varianti, lo stesso stemma del “Piemonte Cavalleria” quale emblema personale per rivendicare le personali origini militari e l'amore per i cavalli.

Il cavallino non appare sui primi aerei pilotati dall’Asso degli assi, ma solo a partire dal 1917 quando viene costituita la 91^ Squadriglia Aeroplani, reparto che avrà in dotazione i più recenti caccia forniti dall’alleato francese: il Nieuport 17 ed alcuni SPAD VII e XIII.

Sul lato destro della fusoliera di questi velivoli i piloti usano applicare le loro insegne personali e Baracca adotta come proprio questo cavallino rampante mutandolo da argenteo in nero per farlo spiccare maggiormente rispetto al colore della fusoliera.

E’ ormai provato che il cavallino è sempre stato nero, però guardante verso destra, come è testimoniato da un pannello multistrato dipinto, esistente nelle collezioni, sicuramente antecedente la morte di Baracca.

A Ravenna , quando Enzo Ferrari, il 16 giugno 1923, guidando l’Alfa Romeo RL-Targa Florio insieme a Giulio Ramponi, vince il primo Circuito del Savio , incontra il conte Enrico Baracca, padre di Francesco, già conosciuto qualche tempo prima a Bologna.

Da quel secondo incontro, come lo stesso Ferrari scrive il 3 luglio 1985 allo storico lughese Giovanni Manzoni, nasce quello successivo con la madre, contessa Paolina Biancoli.

“Fu essa a dirmi un giorno ” - scrive il costruttore di Maranello - :

“Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo, le porterà fortuna ”

“Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori con cui mi affidano l’emblema ” - conclude Ferrari , “Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena ”.

Secondo autorevoli testimonianze, all’origine della scelta di Enzo Ferrari, vi sarebbero l’amore per la poesia di Giovanni Pascoli e la sua ammirazione per la figura di Baracca, maturata nel corso dell’adolescenza.

Dopo aver corso per la casa del Portello, nel 1927 Ferrari ne diviene concessionario per l’Emilia-Romagna e le Marche, con sede a Modena.

Per due anni Ferrari vende auto, organizza corse e pilota egli stesso quelle vetture: auto sulle quali non appare ancora il mitico cavallino, che si legherà inscindibilmente al nome di Enzo Ferrari dal 1929 con la nascita della scuderia Ferrari e l’adozione del cavallino quale proprio simbolo.

L’effettiva comparsa sulle Alfa Romeo della Scuderia Ferrari avviene solamente il 9 luglio 1932 alla 24 ore di Spa-Francoschamps in Belgio.

Lettera di Enzo Ferrari a Giovanni Manzoni Modena, 3 Luglio 1985

Al Conte Giovanni Manzoni

La storia del cavallino rampante è semplice ed affascinante. Il cavallino era dipinto sulla carlinga del caccia di Francesco Baracca, l'eroico aviatore caduto sul Montello, l'asso degli assi della prima guerra mondiale. Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca padre dell'eroe; da quell'incontro nacque il successivo con la madre, Contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: " Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna". Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l'emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena.

Enzo Ferrari

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